È il maggio del 1999 quando Francesco Tripodi decide di aprire in società con un amico collega, un piccolo ristorante in via Pietro Verri. Lo chiama Il Tempio di Iside, prendendo spunto dal vicinissimo sito storico che porta questo nome.

 

Un piccolo locale con solo 43 posti, dove, inizialmente, si mangiava un po’ di tutto: dalla cucina ciociara a quella un po’ più ricercata. Ben presto Il Tempio di Iside prende campo e la clientela aumenta rapidamente. Al fianco di Francesco, dopo pochi mesi dall’apertura, arriva il fratello Peppino. I due possono contare sul prezioso contributo delle rispettive mogli: Cristina e Rosely.

 

Con il passar del tempo il ristorante, spinto e sostenuto dalla clientela, inizia a prendere una sua fisionomia, puntando sul pesce di alta qualità.
Una scelta che risulta vincente visto che nel volgere di poco Il Tempio di Iside si attesta tra i migliori ristoranti di pesce a Roma. È grazie ai successi ottenuti che il locale si amplia fino a poter ospitare oggi 140 commensali.

 

Il Ristorante è composto da tre ambienti: la vecchia, lunga ma stretta sala, dove ha preso il via l’attività, quella ad essa collegata ed una allestita al piano inferiore corredata da antiche volte. La location sposa l’arte romana al design moderno e pregiato. Non troppo formale, in questo ambiente si respira “area di casa”. Le pareti, le volte e gli arredi contribuiscono ad esaltare ulteriormente la qualità del Tempio di Iside e dei suoi piatti. Uno dei migliori ristoranti di pesce a Roma dove si trovano crostacei e frutti di mare freschissimi, ancora vivi. Straordinari gli antipasti, sia a base di crudo, semplicemente ‘trattati a freddo’, ma anche con squisiti cotti. Primi piatti gustosi, sfiziosi, creativi, che esaltano le proprietà del freschissimo pesce. Secondi piatti a non finire.

Materie prime eccellenti e origine certificata

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LA PESCA

Il bordo dei pescherecci viene trasferito nell’edifico dove svolgerà l’asta del pesce.

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L'ASTA

Francesco Tripodi seleziona personalmente il meglio dei prodotti giornalieri.

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IL RISTORANTE

Il carico viene esposto nella zona vasche dove i clienti possono vederlo.

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IN CUCINA

Esaltiamo profumi e sapori del mare rinchiusi in un prodotto eccellente.

Pesce, la freschezza è sempre il miglior chef

di Giacomo A. Dente

 

Il passaparola degli appassionati romani quando si tratta di pesce, e di qualità eccelsa, non manca mai di puntare il dito su questo locale a due passi dal Colosseo. Qui i fratelli Tripodi, con la tipica energia e passione dei calabresi doc, inseguono un sogno di bontà del palato senza compromessi. Tanto per capirci anche la parola ‘pesce fresco’ non deve essere impiegata a vanvera per stupire il cliente. Fresco d’accordo, ma anche ben tracciato (ovvero prodotto locale battuto in asta), senza andare a pasticciare-camuffare troppo con inutili sapori aggiunti. Non a caso il loro rombo ai ferri è pura poesia, così come spalanca il palato a emozioni incredibili la pasta fatta in casa, i “rascateddi” calabresi con cozze di palo pomodorini e pecorino, fatte con anima e semplicità (“tà tà, una girata e una votata e via”). Difficile quindi non farsi coinvolgere dal ritmo e dalla filosofia del locale, che gioca su una freschezza intelligente e strizza a ragione l’occhio a un palato che non si lascia ingannare dalle sirene delle mode. Il biglietto da visita dei crudi già parla chiaro, così come l’offerta di ostriche di qualità, dei frutti di mare o dei rari “percebes”, dei crostacei del Mediterraneo gustosissimi. Ma anche senza andare a cercare il massimo dell’”esotico” (notevolissimo anche il king crab, un granchio atlantico dal sapore elegante e delicato), un passaggio di seppioline e carciofi romaneschi fritti, o la grandiosa catalana con la cipolla di Tropea sono un esordio fantastico. Si preparano così le papille alle pappardelle fatte in casa (48 tuorli!) con fiori di cappero e scorfano (ma anche trascina, o pesce lucerna). A seguire il trionfo del pescato e del suo sapore, -meno fai, meglio gusti- spiega fiero uno dei titolari, Francesco Tripodi.

IL MESSAGGERO – Rubrica “OSTRICHE” 1° CLASSIFICATO

"Il pesce è veramente fresco di giornata tanto è che viene ogni giorno aggiudicato personalmente dal propietario alle aste dei pescatori e non portato dai soliti fornitori . Ottimi i crudi (ancora si muovono..)"
Mangiailbulgaro
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Questioni di gusto, pesce crudo sotto il sole

di Giacomo A. Dente

 

Continua la crescita degli indirizzi tutto pesce, ma comincia a farsi sempre più rarefatta la materia prima, specie quella di qualità. Ne sanno qualcosa i ristoratori più bravi che il loro mare se lo devono andare a conquistare ogni giorno alle aste per poter tirare fuori qualità. E se qualcuno azzarda sinistre profezie del tipo -arriveremo a comprare al pezzo-, come una spigola fosse una griffe, va fatto onore ai professionisti che lavorano sulla qualità di quello che portano in tavola. È il caso di Francesco Tripodi che, insieme alla moglie Cristina, cura questo dinamico indirizzo a ridosso della via Labicana.

I clienti tornano e si distribuiscono tra i torridi tavoli all’aperto, la comoda sala al primo piano o l’elegante spazio sotto le volte di mattoni al piano cantina, ma soprattutto attendono, da una proposta recitata rigorosamente alla voce, le bontà del giorno.

Inutile dire che il crudo occupa il suo spazio. Si viaggia così in maniera sontuosa fra gobbetti, gamberi rossi e scampi di rara dolcezza, oppure lungo il filone delle mormore, le orate, le triglie, le corvine, appena toccate di extravergine calabrese e da un giro di pepe rosa. Per gli annoiati del crudo, da non perdere un sapore caro alla grande cucina basca: le guancette di merluzzo. Altrimenti si viaggia sicuri con le seppie saltate in padella con le zucchine, con la burrata e i ricci del Cantabrico, con gli occhi di canna fatti sciuè sciuè, col pomodoro, o anche coi classici involtini di spada. Inutile dire che anche il capitolo pasta è onorato con gagliardi fusilli con gamberi pomodoro e pecorino o con linguine con uova di San Pietro e fiori di cappero (ovvio che la pasta con i crostacei o con le vongole sempre un classico di riferimento). Difficile arrivare ai secondi, ma se giudizio ha assistito i commensali, è davvero buono il pesce al sale, così come sono tutti da provare i filetti di pesce bianco con battuto di mandorle pane grattugiato e vino bianco. I clienti si dedicano alle proposte della cucina con gioiosa sospensione di etichetta. Francesco ride e ricorda il pensiero di una celebre attrice sua cliente – noi siamo a tavola come a letto- , con convinta adesione, quasi che nel tripudio di scampi crostacei i clienti tirassero fuori tutto uno speciale abbandono. Sarà. Quello che è certo che, più d’uno, rinuncia ai pur buoni fritti gelati, per un bis della sensualissima catalana di crostacei resa ancor più ammiccante da un uso sapiente della cipolla di Tropea, giusto tributo alle radici della famiglia Tripodi.

IL MESSAGGERO

"La cucina è raffinata, con gusto e sensatezza nella scelta delle ricette. Da provare: i gamberoni avvolti nel lardo di Colonnata ed il vassoio di crudi."
Gibilix
2spaghi.com

Anche il Maestro Nobuyuki Matsuhisa rende omaggio al crudo mediterraneo del Tempio di Iside

 

 

Il nostro ristorante ha avuto il grande piacere di ospitare il grande chef giapponese che ha gustato ed apprezzato le nostre specialità di pesce crudo.

 

” … formidabile per la qualità delle materie prime … è vero che Francesco Tripodi (il titolare del locale che con la moglie Cristina gestisce con piglio carismatico sala e clienti) non manca un giorno l’asta del pesce per portare a casa il meglio … “

IL MESSAGGERO, 18/01/2011

"Il menù, non tradizionale, è interessante per le proposte presentate. Abbiamo visitato il ristorante per cena ed abbiamo assaggiato: FUSILLI napoletani con pomodori ciliegini, gamberi siciliani e pecorino; spaghetti ai frutti di mare - cannolicchi, vongole, cozze pelose. I fusilli che ho assaggiato meritano la menzione d'onore e valgono da soli la visita del locale (a fine cena ho voluto complimentarmi personalmente con il professionista che li aveva preparati)."
FerrucciOne
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"Esco soddisfatta da questo locale provato stasera con un'amica. La cucina è buona e con qualche ricercatezza che non sempre si trova. Amo i crudi e non sono stata delusa, buoni e ben conditi i carpacci (anche di seppioline), la tartare di tonno, i frutti di mare. Ottimo l'assaggio di sodi e umorosi scampi e gamberoni alla catalana, con l'aggiunta di patate lesse."
Tripudium
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